Sesso e sessualità, lo sappiamo bene, sono due aspetti che accomunano tutti gli esseri viventi ma che, nell’essere umano più che in altre specie, assumono da un punto di vista concettuale e comportamentale una molteplicità di significati differenti, che derivano dalla loro complessificazione in pratiche ed immaginari individualmente situati o condivisi.
Come fare dunque, a fronte di una vastissima quantità di film e prodotti audiovisivi che rappresentano la sessualità in maniera esplicita, a cercare di restituirne una visione fresca e libera da cliché, costruita (perché pur sempre di una rappresentazione si tratta) ma allo stesso tempo genuina?
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diffusione di una pratica che ha pervaso ogni ambito della nostra vita: la gamification. Degni del nuovo millennio, abbiamo cercato di cambiare le tediose strutture della nostra esistenza cercando di renderle più piacevoli, più colorate, più friendly, più divertenti.
In un epoca in cui la sessualità viene ancora vista come un taboo, riappropriarsene sotto la bandiera della giocosità e dell’ironia, sbrigliandola dalle scienze e riportandola sull’aspetto più umano del divertimento, diventa quindi funzionale alla circolazione di liberi discorsi intorno al sesso e a ciò che più ci piace di esso.
Abbiamo deciso, attraverso la selezione di quest’anno, di parlare di sessualità sotto uno sguardo sexpositive, dove a essere dominante è proprio la voglia di sperimentare attraverso il corpo e la fantasia, il gioco erotico, il linguaggio ironico. Ed è proprio attraverso quest’attitudine che noi, come le firmatarie del Manifesto Post Porn Modernist “ci divertiamo, guariamo il mondo e resistiamo”. O perlomeno ci proviamo.